I tifosi e gli appassionati casertani speravano di poter conoscere in tempi brevi il futuro rossoblù, ma come ogni estate saranno costretti a soffrire. A distanza di dieci giorni, il sindaco Del Gaudio ha risposto con una nota ufficiale alle richieste del presidente Verazzo (gestione dello stadio, campo per allenarsi e un aiuto da parte dell’imprenditoria locale e non). Chi ha incontrato il primo cittadino ha chiesto esplicitamente di conoscere gli obiettivi e le strategie del patron. Bisognerà ora aspettare la risposta di Verazzo e si perderà altro tempo. Intanto le altre già si stanno muovendo ufficializzando allenatori e contattando calciatori, a Caserta la musica è sempre la stessa e si resta ancora in alto mare. Questa comunque la nota del sindaco: Da tifoso, leggo con attenzione e passione le dichiarazioni del presidente della Casertana Calcio, Verazzo, relative al futuro, spero positivo, della squadra”. Lo dichiara il sindaco di Caserta, Pio Del Gaudio a seguito di una serie di incontri avvenuti con la dirigenza della Casertana. “Invece, da sindaco – prosegue Del Gaudio – come comunicato allo stesso presidente Verazzo, ribadisco la disponibilità dell’amministrazione comunale a promuovere incontri con operatori locali e non, interessati alle sorti della Casertana. Da tutti gli operatori contattati mi è stata chiesta una valutazione preventiva e pubblica circa la volontà, le condizioni e i conti del subentro da parte della proprietà o dell’affiancamento nell’attuale compagine sociale della Casertana Calcio. Allo stato, pertanto, invito la proprietà – continua il sindaco – della società privata Casertana Calcio ad esplicitare strategie ed obiettivi, in modo da consentire al sottoscritto di facilitare gli incontri con altri imprenditori interessati alle sorti della squadra. Appare ovvio, che l’eventuale definizione positiva delle trattative auspicate e sollecitate con massimo impegnato dal sottoscritto sar à rimessa alle parti in causa. Il tutto, – conclude Del Gaudio – nella consapevolezza che l’ente Comune è impossibilitato, di fatto e di diritto, ad intervenire in vicende societarie che sono e restano di diritto privato”.