Si chiude nel peggiore dei modi la stagione 2010/2011 del Vitulazio. Squalifica del campo di gioco per due gare effettive con obbligo di disputa a porte chiuse più ammenda di € 1400: questa è la sentenza che il giudice sportivo ha emanato nei confronti del sodalizio vitulatino, dopo la rissa di domenica causata ingiustificatamente dalla rabbia dei tifosi per la sconfitta casalinga contro il Marcianise nello spareggio play-out e la successiva retrocessione in Prima Categoria.
Ecco le motivazioni di tale stangata date dal comunicato:
un proprio sostenitore (del Vitulazio), al 20′ del secondo tempo, colpiva alla testa un calciatore della squadra avversaria che sostava a bordo campo con una bottiglietta di plastica; altri propri sostenitori, dopo la rete della squadra ospite, ingiuriavano, minacciavano ed attingevano con sputi gli occupanti della panchina ospite, ed i Commissari di Campo, questi ultimi venivano colpiti anche da bottigliette di plastica; al 45′ del secondo tempo, gli stessi sostenitori, si arrampicavano sulla rete di recinzione e tentavano di scavalcarla, non riuscendovi grazie ai dirigenti della squadra locale, costringendo l’arbitro a sospendere la gara per circa un minuto; a fine gara, circa cinquanta sostenitori della società locale, si portavano nello spazio antistante gli spogliatoi ed ingiuriavano e minacciavano la terna arbitrale ed i calciatori ospiti, tentando, altresì, di aggredirli, ma non riuscendovi perché fermati dai Commissari di Campo e da alcuni dirigenti locali; successivamente i calciatori della squadra ospite venivano colpiti con calci, schiaffi e pugni dai predetti sostenitori e solo grazie all’intervento dei dirigenti della squadra locale, i calciatori ospiti riuscivano a riparare negli spogliatoi. A bordo della propria autovettura, che era stata danneggiata, la terna arbitrale abbandonava l’impianto sportivo dopo circa quaranta minuti, scortata dai Carabinieri nel frattempo sopraggiunti.
In più la società rosanero ha subito la squalifica del proprio attaccante Mirko Santangelo per cinque giornate perché a giuoco fermo, colpiva con un calcio al ginocchio un calciatore della squadra avversaria che sedeva in panchina; alla notifica del provvedi mento disciplinare di espulsione , ingiuriava l’Arbitro.