A quasi un mese dalla fine del campionato, si può redigere a mente fredda un serio bilancio della prestazione complessiva offerta dalla società nerazzurra in questa annata 2010/2011. La salvezza, unico obiettivo a detta della dirigenza, è stato confermato. Ha destato preoccupazione però il modo ed il tempo con cui essa è stata conseguita. Per brindare alla permanenza in Eccellenza, i ragazzi hanno dovuto dimenticare tre quarti della stagione abbastanza altalenanti e hanno cacciato solo con l’ arrivo di mister Di Somma quella costanza di risultato che, se avviata in anticipo, avrebbe permesso una salvezza tranquilla e la possibilità di aspirare a qualcosa di più. Le migliorie apportate dalla squadra nel finale di stagione non sono un caso. Ad inizio stagione la rosa messa a disposizione di Mazziotti era apparsa buona ma non adeguata per affrontare un campionato d’ alto livello. Bonavolontà, Lepre, Gaveglia, De Luca e Maioriello i nomi di maggior appeal. Nei primi tre mesi, dopo un’ iniziale partenza a razzo, la squadra si è persa e da subito la zona play-out era diventata la triste realtà. Nel mercato di riparazione il ds Caso ed il patron Salzillo hanno messo mano al portafogli ed hanno fatto diverse modifiche. Ceduti Esposito, Flauto, Fusco e Guerrazzi, la società ha deciso di puntare su Sansone, Follera, Raia, Migliaccio e Mazza. Questi cambiamenti hanno destato un po’ di scalpore nei tanti addetti ai lavori, perché ringiovanire la rosa non è un discorso molto affidabile per una squadra che è in piena lotta per la salvezza. Nonostante i cambi, il Gladiator non ha invertito rotta e così il 12 febbraio Mazziotti è stato esonerato dall’ incarico, colpevole di non aver ricreato il feeling della passata stagione, in seguito alla sconfitta per 3-2 al “Meomartini” di Benevento contro il Giorgio Ferrini. Evitando tante candidature più o meno eccellenti, la società ha scelto l’ ex Libertas Stabia Nunzio Di Somma, giovane di grandi doti, che in poco tempo ha preso per mano la squadra e l’ ha guidata, seppur con sofferenza, alla salvezza. Visti i bassi proclami fatti sin dall’ avvio della preparazione il giudizio sulla società corrisponde ad una sufficienza sofferta. Se si pensa però ai gloriosi fasti del passato recente, il voto inizia a scendere.