In sala stampa unori diversi per i due coach. Quello bianconero non ha ancora perso le speranze di raggiungere i playoff. SACRIPANTI: “Milano ha vinto in maniera meritata, non abbiamo giocato bene nei quarti dispari, al contrario di quanto successo a Roma. Nonostante tutto, abbiamo avuto buona intensità, e sono contento dell’aver limitato difensivamente il loro postup. Il problema è stata la transizione difensiva, totalmente assente. In attacco poi, palla sempre troppo ferma e poca costruzione, con tanti, troppi alti e bassi da ognuno dei giocatori. Dovevamo avere 1 po’ da tutti e in maniera costante, e questa mancanza si è rivelata decisiva. C’è grande amarezza, perchè a parte Di Bella, la squadra era al top in condizione fisica. Ci è mancata continuità in difesa e in attacco, con ogni soluzione provata. Dovevamo essere più leggerei e dinamici nell’uso del pick and roll, e il dato che più mi preoccupa sono quelle 25 palle perse e quelle poche letture sui tagli sia dei nostri costruttori di gioco, sia da parte dei taglianti. La matematica non ci condanna ancora, io credo che si possano raggiungere i playoff, anche se ora non dipenderà solo da noi ma anche da altri risultati. Intanto cerchiamo di prepararci al meglio per la sfida di Teramo, dove dovremo farci trovare mentalmente pronti e lucidi e cercare di fare una buona gara contro una squadra che lotterà fino alla fine per salvarsi.
PETERSON: “Molto contento per questa vittoria, arrivata contro una buona squadra, una delle poche che ha battuto Siena, che ha un ottimo allenatore in Sacripanti e ottime individualità come Jumaine Jones. Il fatto che sia stata una partita difficile lo dimostra che abbiamo perso a rimbalzo e che in certi tratti siamo stati incapaci di reagire ai loro parziali. La chiave per vincerla è stata la nostra difesa con 26 palle recuperate, che è la base per poi poter costruire un buon attacco. Oggi devo dire la verità, ognuno dei miei ha portato un mattone per la causa, su tutti, anche se non voglio fare nomi, cito Hawkins e Mancinelli, sempre presenti e determinanti. Non c’è ancora la perfezione, ma dobbiamo migliorare, perchè 16 palle perse sono troppe per noi”.