Dopo il riposo della prima giornata la Campania scende in campo per l’ esordio e pareggia 1-1 contro il Lazio. Solo panchina per i due casertani Andrea Graziano del Vitulazio e Moulaye Ndiaye della Boys Caserta. Nella lista definitiva stilata dall’ allenatore Sorianiello che da 24 è scesa a 20 elementi, sono stati tagliati all’ ultimo gli altri due casertani Luca Vitaliano Mazzarella del Gladiator e Ciro Simonetti del Real Suessola.
Seconda Giornata Girone 3
Campania-Lazio 1-1
Veneto-Calabria 2-0
Classifica: Veneto 4, Lazio 4; Campania*1, Emilia Romagna*1; Calabria 0
*una gara in meno
CAMPANIA-LAZIO 1-1
CAMPANIA: Adinolfi 6, Russo 5, Cavallini 5.5, Zambrano 5.5, Architravo 5 (41′ pt Grande 5); De Luca 5.5 (8′ st De Biase 5.5), Nasto 6, Minauda 6, Tulimieri 5.5 (15′ st Landi 5.5); Procida 6.5 (39′ st De Tommaso sv), Murolo 6 (15′ st Esposito 5). A disp. Vaccaro, De Tommaso, Graziano, Ndiaye, Sasanelli. All. Sorianiello 5
LAZIO: Dolci 6; Pralini 6.5, Simboli 5, Pucci 5.5, Cherubini 5.5; Crescenzo 5.5, Chiavelli 5.5 (28′ st Ubicini 5.5), Ott Vale 6 (39′ st Arcobelli sv), Melillo 6.5 (11′ st Kanoutè 5.5), Lupino 6.5 (23’st Romagnoli 6), Taverna 5. A disp. Casali, Di Ludovico, Perfili, Rossi, Sibilia. All. Mutalipassi 5.5
ARBITRO: Moretti di Foligno (Minà e De Lorenzo di Latina)
MARCATORI: 25′ pt Procida (C), 7′ st Melillo (L)
NOTE: Ammoniti: Zambrano, Minauda, Cavallini e Grande (C), Chiavelli, Pralini, Ott Vale e Cherubini (L). Espulso: al 46′ st Rossi (L) per proteste. Calci d’angolo: 11-2 (8-1). Recupero: 3′ pt, 4′ st.
La Campania ferma il Lazio. Con l’aiuto della fortuna, dell’imprecisione degli avversari, ma soprattutto delle decisioni arbitrali. Il signore Moretti di Foligno, infatti, nega al novantesimo un calcio di rigore ai ragazzi di Mutalipassi che dire solare è quasi riduttivo. Tra l’altro con una scelta di tempi e gesti, da ricordare il peggior Garancia Aranda, giacchetta nera spagnola che in un Liverpool-Roma di dieci anni fa assegnò un rigore ai giallorossi, prima di tramutarlo in angolo. Alla beffa il danno: subito dopo l’episodio, infatti, il direttore di gara umbro, su segnalazione dell’assistente, si avvicina alla panchina laziale per espellere Rossi, reo di aver detto qualcosa di troppo. Risultato: per la Campania, un esordio positivo per il risultato, ma pessimo nella prestazione, per il Lazio una gara da dentro o fuori contro il Veneto che vincendo contro la Calabria appaia i padroni di casa in classifica.
Le formazioni. Rispetto alla gara d’esordio Mutalipassi conferma solo la difesa e cambia per intero centrocampo e attacco. In mediana il CT schiera Chiavelli in cabina di regia, con Ott Vale e Crescenzo accanto. In avanti il trio Lupino, Melillo, Taverna. La Campania risponde con un 4-4-2: Adinolfi in porta, linea a quattro con Russo, Cavallini, Zambrano e Architravo. Al centro si dispongono Nasto e Minauda, con Tumieri e De Luca sugli esterni. In attacco Procida e Murolo.
Il Lazio attacca, la Campania segna. I primi minuti sono tutti appannaggio del Lazio che arriva due volte alla conclusione a rete, prima con Crescenzo, che lanciato in area prova a superare Adinolfi in uscita, destinando troppo a lato, e poi con Melillo che dopo aver superato in dribbling tre avversari nello spazio di un fazzoletto, inventa una rasoiata che si stampa sul palo. Alla prima vera occasione, però, la Campania passa: rinvio di Dolci, respinta del centrocampo ospite e veloce capovolgimento di fronte con Procida che brucia Simboli e Pucci ed anche il portiere biancoceleste. Sotto di una rete, colpiti nel loro momento migliore, i ragazzi di Mutalipassi rischiano addirittura di capitolare: su un angolo battuto dalla sinistra, De Luca è libero di colpire sul secondo palo. Palla a lato. Il cronometro scorre in maniera impietosa e i padroni di casa continuano a schiacciare gli avversari nella loro metà campo. I pericoli maggiori, però, si corrono su azione da calcio d’angolo con Ott Vale prima e Pralini dopo bravi nello stacco di testa, ma sfortunati nell’esito.
La ripresa, che si apre senza alcuna sostituzione, né da una parte dall’altra, si svolge sullo stesso canovaccio tecnico-tattico del primo tempo: Lazio a fare la gara e Campania a colpire in ripartenza. O almeno a provarci. Il numero sette è il minuto dello spettacolo: Ott Vale conquista palla a metà campo e, superato in velocità un paio di avversari, serve nel corridoio Melillo, che non deve far altro che spingere al di là di Adinolfi. Mutalipassi vuole vincere e allora gioca la carta Kanoutè, che prende proprio il posto dell’esterno italo-argentino. Peccato che l’occasione per tornare in vantaggio ce l’abbia, invece, la Campania: Simboli incespica sul pallone lasciando Procida libero di calciare a rete. Prima Pucci e poi Dolci si immolano per la causa.
Assedio Lazio. Con Kanoutè in campo i biancocelesti alzano il baricentro ancora un po’. Morale: si gioca ad una porta sola. Al 27′ sul cross di Kanoutè, Pralini si avvita da attaccante consumato, non trovando l’angolino alla destra di Adinolfi solo per una dose infinita di sfortuna. Un minuto dopo è Ott Vale ad avere la palla del 2-1, con la difesa della Campania che si salva in angolo. Ancora Lazio al 35′: cross disegnato di Romagnoli, ma Crescenzo disturba Simboli al momento di colpire a rete. Poi inizia il Romagnoli show, che nel giro di trecento secondi disegna tre cross che devono solo essere spinti in porta: al 39′ Kanouté in girata manda alto, al 40′ Arcobelli di testa non trova l’incrocio. Al novantesimo l’episodio incriminato e commentato ampiamente in apertura di articolo: Romagnoli semina avversari come fossero birilli e non appena entrato in area subisce l’intervento di ben tre calciatori della Campania. Moretti di Foligno fa per assegnare il calcio di rigore e poi indica l’angolo, scatenando l’ira di tutta la panchina laziale. C’è ancora un’ultima possibilità di Simboli che di nuovo di testa, alza sopra la traversa.
VENETO – CALABRIA 2-0
VENETO: Pettenò 6.5; Cofini 6, Gelio 6.5, Chinello 6.5, Broggio 6; Tardiani 6.5 (8’st Zanella 7), Boscolo 6.5 (33’st Soppelsa sv), Fabris 6.5 (28’st Sevirani sv), Cazzola 6.5 (8’st Finotto 6.5); Marchesan 6.5 (16’st Guccione 7), Maistrello 7. A disp. Martini, Eller, Bellon, Soave. All. Bodo
CALABRIA: Lombardo 6; Gerace 5.5, Certoma 6, Minutolo 6, Truccolo 5.5 (37’st Bonomo 5); M. Altomare 6 (16’st voci 6), Leta 5.5 (25’st Zanghi 5.5), Raschella 5.5, Gentile 5.5; W. Altomare 6, Pirrotta 5.5. A disp. Brecchi, Montesano, Barilari, Stillitano, Folador, Talotta. All. Camerino
ARBITRO: Ricci di Tivoli. Assistenti Assante e Carnevale di Frosinone.
MARCATORI: 19’st Guccione, 49’st rig. Zanella.
NOTE: ammoniti Cofini, Marchesan, Chinello, Finotto (V), Raschella, Bonomo (C). Angoli 7-5 per il veneto. Recupero 1’pt, 4’st.
Il Veneto fa sua l’importantissima sfida contro la Calabria per 2-0 e sale a quattro punti in classifica, appaiando il Lazio e regalandosi la possibilità di giocarsi la qualificazione nello scontro diretto di oggi pomeriggio. Successo sofferto quanto meritato per i ragazzi di Bodo, che hanno esercittao per tutta la partita una certa supremazia senza però riuscire a concretizzarla fino a metà ripresa, quando una perla assoluta di Guccione ha regalato il vantaggio ai suoi. La Calabria, invece, incassa il secondo ko consecutivo e può dirsi fuori dal torneo.
Velocità. Si parte subito su ritmi piuttosto elevati, il gioco è veloce ed entrambe le formazioni cercano di tenere il pallone a terra e di scardinare le difese avversarie con rapide combinazioni tra le punte e gli esterni. Il primo brivido arriva dopo due minuti, con Cazzola che se ne va sulla destra e mette in mezzo un pallone insidiosissimo che attraversa tutta l’area senza che nessuno riesca a intervenire. La Calabria risponde con Pirrotta, destro alto dal limite dopo un buon movimento di Walter Altomare. I padani affondano soprattutto sulla destra con un ispirato Cazzola, che dopo il pericolo creato in avvio si ripete al decimo minuto con un’azione in fotocopia, pallone mandato in angolo.
Il Veneto preme. Si gioca soprattutto a centrocampo, ma col passare dei minuti è il Veneto e guadagnare progressivamente campo, agendo molto bene sugli esterni e chiudendo la prima frazione in avanti: al 42′ Maistrello si gira benissimo al limite e trova la risposta di Lombardo; sul tiro dalla bandierina, lo stesso Maistrello va poi a raccogliere una torre di Bellon ma il suo bel colpo di testa finisce tra le braccia dell’estremo difensore calabrese. Prima dell’intervallo la Calabria rompe la pressione con uno spunto di Walter Altomare, ma Pettenò para e si va a riposo senza gol.
Cambio vincente. La musica resta la stessa fino al quarto d’ora, quando Bodo indovina la mossa che cambia la partita sostituendo un vivace Cazzola con Guccione. La scelta può sembrare azzardata, ma il tecnico del Veneto viene ripagato appena tre minuti dopo: lunga rimessa laterale in area di Cofini, respinta di testa di Truccolo e stupendo sinistro al volo del neo entrato che insacca a fil di palo, Veneto in vantaggio.
Calabria a testa bassa. Poco dopo un altro nuovo entrato, Zanella, sfiora la traversa dal limite, ma il gol cambia il copione della partita e la Calabria, prima fin troppo timida e bloccata sulla mediana, alza la pressione alla ricerca del pari, mentre il Veneto abbassa il baricentro cercando di difendere il punteggio. I calabresi vanno vicini al pareggio al 20′, quando serve un super Pettenò per parare in angolo la conclusione da pochi metri di Certoma su azione da corner. Ancora il numero 12 del Veneto sugli scudi poco dopo su un diagonale di Voci, per quello che di fatto sarà l’ultimo vero tiro in porta della Calabria.
Raddoppio. Nel finale, infatti, è il Veneto a farsi pericoloso in contropiede con Finotto e Guccione, e al 49′ Zanella si guadagna un calcio di rigore per fallo di mano di Bonomo. Sul dischetto va lo stesso Zanella, palla all’incrocio e vittoria per il Veneto.