La sfida dell’anno, aperta agli abbonati, con biglietti a prezzo popolare, anche se la prevendita è stata bassa. La Juve ha fatto di tutto per prepararsi alla gara contro l’Unics di Kazan, ha cercato di risparmiare energie a Cantù, ha provato a studiare in video le contromosse da opporre alle sovrumane belve dei Tartari, ma la partita è pur sempre dura e difficile.
Difficile immaginare chi possa marcare talenti come Popovic e McCarty, o chi possa arginare Lyday e Minard o l’esplosività di Lampe. Toppo forte la squadra di Pashutin, ma sappiamo che chi parte già sconfitto non ha nulla da perdere e anche il preliminare col Khimki lo ha dimostrato. Serviranno un Williams libero mentalmente e possibilmente sgravato dai falli, un Jones factotum decisivo su Lampe abile a sfruttare i suoi centimetri a rimbalzo, un Bowers e un Ere che devono colpire e scappare cercando di ben contenere in difesa e anche un Doornekamp che potrebbe essere l’indiziato numero uno per il ruolo di agente speciale sulle tracce di McCarty. Caserta e Kazan sono partite entrambe con i preliminari di Eurolega in testa, ma si sono ritrovate in Eurocup, con buona pace dei campani e con un roster stellare per i russi, la cui corsa si fermava al secondo dei tre turni, quando era lo Spirou basket Charleroi a passare. Nonostante la vittoria in Russia 75-71, era troppo pesante per McCarty e compagni il 75-69 dell’andata in terr
a belga. E’ proprio a questo “appiglio” che la Juve deve legarsi se vuole almeno sperare di avere qualche chances.
Già, perchè Kazan era una squadra costruita per l’Eurolega e di sicuro in Eurocup lo ha dimostrato con un percorso quasi netto. Nel primo girone tutto facile, con Ewe e Banvit non all’altezza, mentre il Le Mans subisce una dura punizione a domicilio, 65-98, per aver osato violare la Basket Hall arena a Kazan una settimana prima (63-67). Forse proprio questa è la vera sconfitta dei ragazzi di Pashutin, che chiudono la prima fase con 5-1 di record, un attacco micidiale da 84,5 di media e una difesa che concede poco o nulla agli avversari (63 punti concessi a serata). Meglio ancora fa la squadra in amaranto nella seconda fase, quando inanella quattro vittorie consecutive ipotecando il primo posto con le vittorie in trasferta a Stada e Zagabria, due campi difficili per chiunque e liquidando in casa il Gran Canaria e ancora i serbi. Qualificazione e primato già in tasca, i russi, snobbano le ultime due giornate, perdendo col Gran Canaria e poi in casa con Zagabria, quindi a fin dei conti vengono da due sconfitte consecutive secondo le statistiche. Di certo sono una squadra che on the road non va per il sottile e, salvo rare eccezioni (vedi proprio Stada), ha sempre vinto con ampi scarti le sue partite. Stranamente in casa i russi a parte le goleade contro squadre visibilmente inferiori, hanno comunque battagliato per la vittoria, con partite però a basso punteggio che poco sembrano sposarsi con le attitudini di McCarty e compagni. La Juve deve aggrapparsi alla forza di Le Mans alla volontà dello Spirou Charleroi e alla verve del Canaria per cercare un’impresa che sulla carta appare davvero difficile.