Dopo la bella vittoria con Siena, un test ancora più difficile per la Juve che va in Turchia contro il Galatasaray che nel suo palazzetto “minore” si gioca la qualificazione. Tutto ancora da decidere nel girone, con la Pepsi che però vincendo passerebbe direttamente al turno successivo rendendo inutile la gara col Nymburk. Impresa comunque quanto mai ostica contro una squadra che si è ripresa e che non avrà più nelle sue file Rochestie, finito all’Alba Berlino.
Caserta deve far leva sull’impatto emotivo che una vittoria inaspettata contro la Mens Sana può avere. Di certo la stanchezza si farà sentire, ma uno sforzo supplementare dovrà venire ancora una volta dalla panchina, dove si può sempre raschiare il fondo del barile quando serve. Con un Doornekamp i
n più a referto, che quasi sicuramente finirà in quintetto, aumentano le scelte a disposizione di Sacripanti, che punterà ad annullare come fatto all’andata Shumpert e Shipp, cercando di concedere basse percentuali ai turchi, che se si accendono possono diventare letali. Fattore cruciale sarà la persistenza per 40′ di un assetto stabile ed equilibrato su ambo i lati del campo senza strappi o sbavature come avvenuto all’andata. I giallorossi con una sfuriata nel finale ribaltarono quasi la partita che fu mandata all’overtime da uno 0/2 e un fallo scriteriato di Tuktu Acik. Arrivò la vittoria con 5 punti di scarto, il distacco da cui si riparte e che, in caso di sconfitta andrà ricucito a ogni costo. Sacripanti non ha voluto caricare l’ambiente dopo Siena, con una partenza quasi immediata per Fiumicino e di lì verso l’Anatolia e le sue magie. Si sogna ancora una notte magica, di quelle dei tempi di Oscar, quando su questi campi caldi arrivava lo squadrone bianconero che poi perse ad Atene contro Drazen. Caserta non vuole e non può svegliarsi.