Seconda ed ultima partita casalinga a porte chiuse per lo Sporting Parete, che per la settima di andata si trova ad affrontare il Tab Casagiove. Avendo questi perso la partita precedente in casa contro il Real Mondragonese, scendono in campo con l’obiettivo di espugnare la Tendostruttura paretana. Ritorna titolare tra i pali il portiere Fontana, reduce da un lungo infortunio. Un minuto di
raccoglimento per l’alpino morto in Afghanistan, e si parte. Le squadre sono contratte e si studiano nella prima fase della gara ma è la compagine di Casagiove a portarsi in vantaggio con un micidiale diagonale a fil di palo di Masiello. Arriva subito la reazione paretana, slalom sulla fascia sinistra, missile dalla distanza, e palla in rete di Basco che trafigge il portiere ospite. il Tab va sull’ 1 a 2 con Romeo. A questo punto si assiste ad un sostanziale equilibrio che si interrompe solamente ad un minuto dalla fine della prima frazione, fallo da rigore su Tonziello ma l’arbitro non fischia, il paretano resta a terra, ma il Casagiove prosegue l’azione ignorando tutto e tutti, e di contropiede va addirittura sull’ 1 a 3 con Masiello, causando le proteste dei padroni di casa. Ma prima dell’intervallo ecco il 2 a 3 di capitan Iovine, che dà morale alla propria formazione. Negli spogliatoi mister Iovine striglia i suoi, e nel secondo tempo esce un’altra squadra, che ripartone a tutto gas, trovando dopo pochi secondi il 3 a 3 con Basco. Il possesso palla è tutto di marca paretana e Al 5° della ripresa arriva il vantaggio per i padroni di casa, missile dalla distanza e palla nel sette ad opera del neo entrato Orabona, che raddoppia un minuto dopo con una nuova rasoiata. Reazione ospite, che sbaglia un rigore, regalato con tanta generosità, ma gli ultimi istanti di gioco sembrano interminabili per i padroni di casa, e per colpa di un autogoal
a due minuti dal termine dell’incontro la partita termina con il risultato di 5 a 4. Non ho mai visto un arbitraggio così scadente, esordisce il presidente Alessandro Mariniello (nella foto), e pure i due commissari di campo, sono rimasti indifferenti all’inservienza del direttore di gara. È vero che siamo la serie D, ma ci vuole rispetto per noi società che investono soldi in un territorio che poco offre ai nostri giovani.