Il Gymnasium guarda con grande ottimismo alla seconda parte del suo campionato. Seppure ci sono state luci e ombre sulla vittoria con Portici, dovute però ai tanti troppi falli incamerati, la squadra nel momento più difficile ha mostrato carattere ricucendo il gap delle avversarie che scappavano e portandosi su di un vantaggio mai più recuperato. Adesso, diventa ancor più importante la trasferta di settimana prossima in quel di Palermo, squadra forte sì, ma non imbattibile. Di sicuro il recupero di Scrima in cabina di regia, regala alle biancoblù di coach Riva una giocatrice di spessore in più che è mancata nella gara di andata, ma la sconfitta contro Stabia invita a riflettere e a fare quadrato. Senza pressione, a fari spenti, il gymansium ha lavorato nell’ombra e, con tanto amaro in bocca, se non fosse caduta vittima della frenesia e dell’egoismo in uno sciagurato derby a Maddaloni, adesso sarebbe a pari punti con Messina alle spalle di Battipaglia. Si sta invece nella bagarre che dal terzo al 6/7^ posto vede le squadre a un soffio. Decidono le differenze canestri, e speriamo che questo dato alla fine non risulti troppo determinante. La squadra ha dimostrato che fino a quando cincischia e prova a risolvere la gara con i suoi singoli, non va da nessuna parte. Se invece, inizia la fase di passaggio, ci si muove con maestria e si cerca sempre l’aiuto e l’extra pass, allora arrivano tiri ad alta percentuale che, se presi specie dai 6,75, risultano mortiferi. Da sottolineare come il buon momento della squadra sia coinciso con la crescita esponenziale nelle prestazioni di Eluisa Nuzzo, che sta dando una gran mano nel pitturato. Nelle ultime due gare è venuta fuori anche la classe è l’esplosività di Roberta Margio, che ha guidato da leader le sue in momenti difficili e che ha aiutato la “go to guy” e sorella Claudia a scrivere punti importanti nel carniere. L’ago della bilancia, però. Resta Francesca Minadeo. La “principessa” fa di tutto sul campo: in tacco magari tira molto, con qualche errore in avvicinamento, ma se è un tiro importante e specie se può prenderlo con ritmo da oltre l’arco, tende a metterlo. Inoltre a questo, ci si aggiunge una presenza sul campo anche per tutti i 40 minuti con grande intensità e senza mai un sintomo di stanchezza. La difesa poi è il suo pane, con la media di tre stoppate a serata che continua senza freni, settimana dopo settimana. Bene anche a rimbalzo, diviene utile sacrificandosi persino a portare la palla o a giocare in un quintetto altissimo da numero tre, con Di Cresce e Nuzzo interne. Di Cresce, appunto. Leonina come al solito, anche se entra a partita spesso in corso si mette in ritmo e si fa triare pronta e in difesa garantisce pulizia e tenacia. Le giovani un po’ in ribasso, anche se fanno un lavoro oscuro non indifferente. La Del Gaudio è chiamata ad un riscatto prontissimo, dopo una prestazione opaca ma condizionata da falli a suo carico eccessivi; Natale invece ha dimostrato di reggere bene per tanti minuti in campo, con la solita aggressività e la buona difesa che sono il suo pezzo forte. Antonetti, bene nel periodo in campo, ha fatto il suo lavoro certosino e magari con altre situazioni avrebbe avuto qualche minuto in più. Adesso non bisogna però andare in estasi per quanto si è fatto. Bisogna sempre rimboccarsi le maniche e tornare al successo anche a Palermo se possibile. Perché qualcosa di più che un miracolo è possibile.