Siamo proprio curiosi di vedere come andrà a finire questo braccio di ferro. Da una parte tutti coloro che evidentemente odiano il calcio e la nostra città e stanno facendo di tutto per affossarla definitivamente. Dall’altra Francesco Verazzo, l’unico imprenditore che ha preso a cuore le sorti della Casertana e con immensi sacrifici sta provando a tirarla fuori dalla palude del dilettantismo. Stamane questo virtuale braccio di ferro è stato ripreso dallo stesso patron che in un noto locale cittadino ha incontrato la stampa per un brindisi beneaugurale. “Le ultime vicende mi hanno rattristato non poco – ha detto subito Verazzo – perchè non riesco a capire cosa stiamo facendo di male. Il nostro obiettivo è andare in Lega Pro e lasciarci alle spalle delusioni che durano da oltre dieci anni. Continuano ad ostacolarci e questo non mi piace. Dovremmo parlare di calcio e invece siamo al solito punto: le istituzioni remano contro e creano problemi di non facile risoluzione. Presenteremo un esposto al Comune per chiedere spiegazioni dal momento che in estate ci avevano assicurato che lo stadio ‘Pinto’ era conforme alle norme di sicurezza. Ieri invece abbiamo appreso che è scaduta la deroga e rischiamo di non giocare contro la Turris. Chiunque al posto mio avrebbe tolto il disturbo perchè proseguire in questo modo è avvilente. Io però non mi abbatto e vado dritto per la mia strada. Significa che se continueranno a creare problemi porterò la squadra altrove”. Una provocazione che si spera possa essere scongiurata ma di questo passo Caserta rischia davvero di ritrovarsi senza calcio. Il numero uno rosoblù ha poi rivolto i più sinceri auguri ai tifosi e a tutto il suo staff: “Loro sono come un giardino in cui crescono le piante – ha concluso – . Il settore giovanile dovrà darci la linfa per il futuro e i tifosi ci sosterranno perchè se oggi parliamo ancora di Caserta è anche per merito di tutti quelli che mi sostengono e incoraggiano. Vincere qui avrebbe un valore doppio. Ed io questa è una sfida che voglio vincere”.