Per far fronte alla seria crisi di questo Gymnasium, bisognerà recuperare singolarmente le pedine di questa squadra, prima tra tutte quella che risulta essere l’ago della bilancia: Francesca Minadeo, decisiva sempre nelle vittorie, non sempre devastante nelle sconfitte. Il suo è un lavoro per lo più oscuro in difesa, dando il 110% sempre, ma in attacco, se non riceve la palla in uscita dai blocchi, costretta a prenderla dentro, spesso non trova il canestro. Le Margio devono ritrovare la mano, visto che sono le tiratrici designate, ma non continuando a sparare quando non va, ma cercando di mettersi e farsi mettere in ritmo, cercando di realizzare con conclusioni ad alta percentuale, essendo devastanti in quel caso. Roberta, deve far vedere le sue capacità nel playmaking, aiutando la squadra con atteggiamento giusto e con ordine e geometria, non con la frenesia che spesso le capita. Claudia, invece deve essere motivatrice e deve “mostrare la via”. Del gaudio e Bargigli devono dare intensità alla squadra, cambio di passo e di ritmo, cercando di applicarsi prima in difesa. Da loro passa la costruzione del gioco, e se loro falliscono in impostazione, si fa dura. Le giovani non hanno nulla da recriminare, anzi… Antonetti è una certezza e dà solidità al reparto delle lunghe, ha anche la mano per segnare, e si fa trovare sempre al servizio della squadra. Sabrina Natale sta confermando le attese e quest’anno è più attiva anche in fase realizzativa. Guastaferro, seppur con minutaggio limitato, si prende le sue chances e le sfrutta a pieno. Nuzzo e Di Cresce sono la prima linea, il fronte pesante e possiamo definirle in risalita. La prima dopo aver giocato male contro Stabia ha avuto personalità e rabbia nel prendersi tanti falli e causare l’espulsione di Grima. Peccato per qualche libero sbagliato di troppo. Della Di Cresce c’è poco dda dire, cuore e grinta, e sempre quello che serve. Non basteranno però le belle parole e gli incoraggiamenti per battere Messina, servirà il gymnasium spietato e potente delle prime tre gare.