Tra due squadra candidate a vincere la C2, un match bello, divertente ed equilibrato fino al triplice fischio. Sia Casagiove che Cus Caserta si presentano con assenze pesanti, alle quali riusciranno in qualche modo a sopperire. In partenza i cussini sono più pericolosi, ma peccano di precisione, sprecando davvero troppo. Francesco Russo comincia a timbrare il cartellino, e segna il gol dell’1-0 in contropiede. Risponde Briganti,che non vuole essere da meno, fissando il pareggio. Ma è incredibile lo strapotere fisico del più piccolo dei fratelli Russo, che fa tutto da solo, difesa Cus in bambola e nuovo vantaggio dei locali. I padroni di casa cercano di mantenere il risultato inalterato prima di entrare negli spogliatoi per l’intervallo, ma una disattenzione è fatale ai ragazzi di Volpicelli e ancora Gianluca Briganti infila Pasquariello per il 2-2. Dopo la pausa le compagini rientrano sul terreno di gioco con voglia di vincere, interpretata su tutti da Briganti e Russo, che firmano le personali triplette rispondendosi colpo su colpo. Per gli ospiti però le cose cominciano a non andar più bene: Borrelli e Di Giacomantonio si tirano fuori per infortunio, Russo cala il poker per il nuovo sorpasso Casagiove, Cioppa si procura una dubbia espulsione e per i ragazzi di mister Ventimiglia sembra essere finita. L’orgoglio però è una prerogativa per i cussini, che non mollano e confezionano il 4 a 4 a pochi minuti dalla fine con gol di Carozza, rischiando addirittura di vincere in contropiede. Il direttore di gara, Marolo di Torre Annunziata, fischia diversi falli alla squadra in trasferta e il Cus si ritrova al sesto fallo, che equivale ad un tiro libero. Batte, neanche a dirlo, Francesco Russo, che infila nell’angolino il portiere per il definitivo 5-4. Al Cus resta l’amaro in bocca. Il Casagiove, con una straordinaria prova di forza, dimostra di meritare la propria posizione in classifica. Dispiace dover sottolineare ancora una volta l’arbitraggio insufficiente, che ha creato solo nervosismo tra i giocatori, coloro i quali dovrebbero essere i veri protagonisti di ogni incontro.
Marco Petriccione