Dopo due stagioni Marcello Serratore torna alla ribalta. L’ex allenatore del Bellona ha accettato l’offerta del Gragnano (A2) e allenerà la squadra della sua città. “Dopo l’ultimo anno fatto a Pagani nel 2008 quando conquistammo la serie A2, torno in panchina in una piazza importante come Gragnano che, proprio quest’anno festeggerà i 10 anni in categorie nazionali. Con molta onestà dico che, avevo più di un semplice accordo con il Potenza in B con un progetto serio e ambizioso, che vedeva coinvolto nella figura di Responsabile dell’Area Tecnica Massimo Ronconi ma, dopo essermi scusato con loro e ringraziati per aver pensato a me, anche per una questione di affettiva e perché no, di comodità, ho scelto di tornare ad allenare nella mia città dopo 10 anni”.
Gragnanese doc, finalmente alleni la squadra della tua città.
“Per un gragnanese, allenare nella propria città, è il massimo ma, allo stesso tempo, difficilissimo. Quando si vive nella stessa città dove si allena, in ogni angolo si parla di calcio a 5 e, se le cose vanno male si respira la delusione della gente mentre, quando vanno bene, bisogna calmare i facili entusiasmi. Sensazioni direi starne mentre, sulle motivazioni ne ho da vendere anche perché vengo da 2 anni di inattività. I programmi della Società sono quelli di confermarsi nella categoria passando prima da, una migliore organizzazione societaria, dirigenziale e tecnica cercando di centrare l’obiettivo unico che è quello della salvezza”.
Il mercato fin qui non sta offrendo grossi colpi. Tu e il Gragnano restate alla finestra. Come vi muoverete?
“E’ inutile nascondere, o fingere, di non avere difficoltà nell’allestire un organico competitivo che possa lottare per la salvezza ma, a questo proposito voglio far notare come, tantissimi giocatori, forse non sanno, o fanno finta di non sapere che, in Italia certe cifre spropositate per uno sport dilettantistico, non sono più nemmeno immaginabili e, sono sicuro che tanti di loro, resteranno senza squadra se, al più presto non si daranno una calmata con le loro richieste a volte, immorali. Anche per questo, per il momento, abbiamo preso solo 2 italiani che, per noi saranno 2 scommesse speriamo vincenti come, Gerardo Amoroso in porta e Gino Mirano U.25 come laterale offensivo. Per essere completi, ci vorrebbero altre 3 persone ma, credo che con 2 si possa iniziare in attesa di sviluppi e di eventi”.
Gragnano e Marcianise realtà importanti del futsal campano. Come vedi il futuro di questi due club?
“Il Gragnano quest’anno, FINALMENTE, giocherà nuovamente nella propria città e questa, per tutti i cittadini gragnanesi è una notizia bellissima. La Società, come ti dicevo prima, sta cercando di organizzarsi meglio rispetto al passato, possibilmente coprendo tutti i ruoli dirigenziali e di staff tecnico. Stiamo organizzando un buon settore giovanile in modo da avere, linfa vitale per il futuro della squadra. Sicuramente commetteremo errori ma, nella speranza che siano errori di poco conto ma che, terremo ben impressi in mente in modo da non ricommetterli. Il Marcianise è una realtà del calcio a 5 campano e non, con passato in A1 e, da anni, radicata in A2 con un’organizzazione che migliora di anno in anno in modo da raccogliere i frutti nel tempo, cosa già accaduta nella passata stagione”.
Ex Bellona, conosci bene la provincia di Caserta. In pochi anni sono scomparse tre realtà come Caserta, Aversa e lo stesso Bellona. Secondo te è solo una questione economica?
“La crisi che attanaglia, non solo l’Italia, sta facendo soffrire tutti i settori lavorativi e di conseguenza, anche sportivi. Io non so se sia solo una questione economica ad aver fatto scomparire realtà importanti come Caserta, Aversa e Bellona ma, penso che molto sia dovuto anche a poca chiarezza da parte di alcuni personaggi, a voler fare “il passo più lungo” di quanto si potesse fare, spendendo cifre folli senza una programmazione seria e duratura ma, solo con la velleità di voler vincere a tutti i costi, subito. Io spero veramente che in Terra di lavoro torni il calcio a 5 che conta perché, la storia ci dice che lì si è fatto calcio a 5 ad altissimi livelli”. Come vedi il prossimo torneo di A2? “Il più difficile degli ultimi anni con, squadre che faranno un campionato fuori dal comune come Cogianco, Fiumicino, Modugno e mi dicono anche di Fasano e Putignano. Poi un gruppo di squadre come Città del mare(ex Ceccano), Brillante, Isef che lotteranno per i play off mentre tutto il resto lotterà per non retrocedere”.
E come vedi il futuro dell’intero movimento nazionale?
“Sono anni che diciamo che bisogna avere un cambiamento radicale per l’intero movimento altrimenti, destinato a scomparire. Abbiamo iniziato con l’obbligo dì avere più giocatori italiani in rosa giovani (non capisco perché in A1 senza età??); cerchiamo di fare rispettare i tesseramenti, gli accordi economici e inseriamo le famose liberatorie altrimenti, una squadra non può iscriversi; fideiussioni più congrue e più attenzione ad esaminare i requisiti; possibilità data anche al mister (solo esonerato e non, dimissionario) di cambiare squadra entro dicembre, cosa che accade puntualmente solo per i calciatori l’elenco sarebbe lungo ma intanto, iniziamo”.
Dopo aver vinto tanto e raccolto stime e consensi da parte di tifosi, dirigenti e addetti ai lavori, ti senti pronto per il salto in A1?
“Ho avuto la possibilità in passato di andare in A1 come primo allenatore(sono stato come secondo di Ronconi allo Stabiamalfi) ma, non me la sono sentita forse anche perché, non completamente convinto dei progetti. Non so se sono pronto per la serie A1 ma questo, solo il campo potrà dirlo in base al lavoro che uno svolge”.
Ti rivedremo in provincia di Caserta dove la gente non ti ha mai dimenticato?
“Tu lo sai bene, quando si parla della provincia di Caserta, a me brillano gli occhi. Sono stato un solo anno a Bellona ma, per me, resta indimenticabile e, non solo per il risultato sportivo eccellente ma, per i rapporti che ho avuto con i tifosi, dirigenti, giornalisti e semplici appassionati. Spero, per prima cosa, che torni il calcio a 5 ai livelli che competono alla provincia e poi, un giorno, di ritornare ad allenare nel casertano, magari prorio a Bellona e sempre con alla guida, il Pres. Carusone, una persona a cui mi sento legato da una profonda stima e da affetto infinito”.