Scrivere uno speciale sulla partita Casarano-Casertana di ieri, finita cinque a zero in favore dei pugliesi, affibbiare a quest’incontro l’etichetta di simbolo della Casertana di quest’anno, scopiazzare le poche fonti presenti allo stadio, sbagliare addirittura i titoli in prima pagina, riducendo a quattro gol lo scarto. Allora cari amici e colleghi, è arrivata l’ora di fare un pò di autocritica. La partita vista ieri merita pochi commenti e nessuna pagella, come già scritto sulla nostra testata. I falchetti, i giovanissimi falchetti, rimaneggiati ed intimoriti da sputi e minacce hanno provato a fare la loro dignitosa gara, riuscendovi, se parliamo di grinta e cuore. Il risultato, se vogliamo esagerato, certo non li premia, ma non bisogna demolire tutto. Chi ama la Casertana, o semplicemente ne segue i fatti, e chi sa commentare con equilibrio dei fatti sportivi (senza badare a vendere qualche copia in più, o a qualche contatto aggiuntivo, sbandierando poi ai quattro venti le valutazioni del proprio sito, prendendole da un sistema automatico tra i mille esistenti e scegliendo accuratamente quello che lo valuta di più) non dovrebbe cadere nel quanto mai azzeccato termine di “populismo” a cui abbiamo assistito dalla fine del match ad oggi. Affibbiare un quattro ad un diciassettenne che debutta dal primo minuto nel “catino infuocato” di Casarano ed è tra l’altro l’unico che in qualche modo è riuscito a scoccare un tiro verso la porta avversaria ci sembra davvero ingeneroso, il giocatore in questione è Luca Fucci, il cuore di Federico Esposito, di Francesco Roviello, di Nino Errico, meriterebbero un dieci. Ed invece i “sapientoni” della stampa rimangono li imperterriti a puntare il dito e ripeto, mille volte ripeto, a scopiazzare. Chi ci mette l’anima, la faccia, senza trarne un euro, dico uno, probabilmente ha più lucidità di questi “professionisti dell’informazione” che stanno facendo di tutto per allontanare i casertani dallo stadio, non evidenziando mai, o addirittura criticando, centinaia e centinaia di tifosi che proprio in questi giorni stanno abbracciando la Casertana attraverso una iniziativa per dare una mano ed essere partecipi alla società rossoblu del futuro. Si sono vergognati della Casertana di ieri? Noi no, e sarebbe troppo facile restituire l’appellativo per il loro comportamento, per questo non lo facciamo. Invitiamo invece i casertani a rimanere vicino ai falchetti, ad affollare il Pinto per l’incontro con il Pomigliano che si terrà tra quindici giorni, senza dimenticare che la Casertana siamo tutti noi.