SANTA MARIA CAPUA VETERE – Per circa due settimane, il Gladiator si è diviso tra due argomenti: le vicende societarie ed il discorso prettamente legato al rettangolo di gioco. Dopo l’arresto di Giovanni Morico, si è persa quella tranquillità che fino ad allora regnava sovrana. Da un momento all’altro, il club è caduto nel vortice della magistratura, tra perquisizioni, interrogatori e controlli da parte delle forze dell’ordine, a causa dell’investitura come “presidente onorario” di Morico nella società neroazzurra. Una carica che non è passata inosservata agli occhi degli inquirenti che hanno tenuto sotto occhio per diverse settimane le figure più importanti del Gladiator, nel tentativo di capire se veramente ci fosse un legame stretto tra il club sammaritano e Giovanni Morico. Rapporto che, a quanto pare, è sorto solo quest’estate, quindi per i massimi dirigenti non v’è nulla da temere perché il calcio rientra solo lievemente nell’indagine della Guardia di Finanza.
LA RIFLESSIONE. Da quel momento il Gladiator ha perso la bussola ed infatti i risultati del campo sono stati la conseguenza della vulnerabilità societaria. Nonostante Salvatore D’Anna, Antonio Governucci e Luigi Squillante abbiano fatto di tutto per tenere al riparo la squadra dalle contaminazioni negative, le indiscrezioni relative all’allontanamento di Giacomo De Felice sono pervenute eccome. Per circa undici giorni, dal 28 settembre all’8 ottobre, l’ex vicepresidente ed ora main sponsor si è preso del tempo per riflettere e, vista la sua scarsa presenza sul campo se non per la rifinitura e la partita contro il Rende, era stata paventata l’ipotesi di un suo passo indietro (CLICCA QUI PER LEGGERE). Tante supposizioni fatte che poi sono confluite nella riunione avvenuta sabato mattina, 8 ottobre, nella segreteria dello stadio “Mario Piccirillo”, subito dopo la rifinitura.
IL RITORNO. Faccia a faccia con gli altri vertici dirigenziali e sul banco degli imputati per la sua mancata presenza, De Felice ha riferito di essersi assentato per “impegni lavorativi” e che mai aveva avuto in mente di lasciare il Gladiator. Ovviamente tutto lascia immaginare che di pensieri d’addio ne ha avuti, ma quello che importa è che subito è tornato il sereno nell’ambiente neroazzurro con la pace fatta tra le varie figure neroazzurre. L’imprenditore resta garante della cordata di imprenditori sammaritani e continua l’avventura insieme alla famiglia D’Anna. Ed il suo “rientro” ha avuto conseguenze anche sui social network, con diversi commenti scritti in una conversazione con qualche tifoso, durante la partita di Palmi, che fanno capire quanto lui ci tenga al rispetto della maglia neroazzurra del Gladiator.
IL RIDIMENSIONAMENTO. In campo, però, i problemi non si sono risolti per niente e la squadra di Squillante ha perso malamente a Palmi. In questo momento la classifica attesta che i neroazzurri sono lontani ben nove punti dalla vetta ed il gioco latita. Tale crisi di risultati alimenta le voci di un probabile ridimensionamento nella campagna di mercato di dicembre, poiché, per il budget speso fino ad ora, l’obiettivo dei vertici dirigenziali era quello di navigare in acque ben diverse. Ora quindi toccherà all’allenatore ed ai giocatori invertire la rotta, altrimenti diversi pezzi da novanta verranno ricordati a Santa Maria Capua Vetere solo come meteore di pochi mesi e non come i protagonisti della rinascita del Gladiator.