Il “Piccirillo” è terra di conquista anche della capolista Rende: cala il buio sul Gladiator



L'undici del Gladiator
L’undici del Gladiator

SANTA MARIA CAPUA VETERE – “Tanto tuonò che piovve”: la frase del rinomato filosofo greco Socrate è lapidaria nell’identificare  il momento negativo che assale il Gladiator. Nella settimana caratterizzata dall’arresto del presidente onorario Giovanni Morico, i neroazzurri soccombono col punteggio di 0-2 al cospetto della capolista Rende. Per la seconda volta consecutiva, Gatta & soci perdono tra le mura amiche, a due settimane dalla debacle interna con l’Igea Virtus, e restano con sette punti in graduatoria in cinque gare. Squadra vogliosa nel primo tempo, ma subito dopo la rete avversaria si è appannata ed è apparsa senza idee, non riuscendo mai a mettere seriamente paura agli ospiti. Il Rende, dal canto suo, ottiene il quarto trionfo stagionale e sale a quota 13 punti, confermando il primo posto in classifica insieme all’Igea Virtus.

PRE-PARTITA. Dopo il pareggio conquistato a Leonforte contro il Gela, Luigi Squillante conferma il 3-5-2, anche se va palesato che il modulo si trasforma spesso in un 4-4-2 con Gabbiano che, da fluidificante destro, arretra sulla linea difensiva. Confermata la formazione della vigilia con il rientro di Gatta mentre Odierna vince il ballottaggio con Fontanarosa e si assesta sulla fascia sinistra. L’allenatore ospite Bruno Trocini si affida al 4-4-2, con la coppia d’attacco sudamericana Actis Goretta (argentino) e Ferreira (brasiliano). L’allenatore calabrese sceglie gli stessi undici che hanno sconfitto la settimana scorsa la Cavese. Assenti della gara i neroazzurri Tedesco per squalifica; Leone e Motta per infortunio; tra gli ospiti indisponibile De Marco che deve scontare una giornata di squalifica per il cartellino rosso ricevuto nei minuti di recupero domenica scorsa.



PRIMO TEMPO. All’inaugurazione ufficiale del muro a tinte neroazzurre che fa del “Mario Piccirillo” un vero e proprio catino incandescente, il Gladiator scende in campo per riconquistare l’intera posta in palio davanti ai propri tifosi. Ma il Rende, forte del primo posto in classifica, non ha alcuna intenzione di inchinarsi e sin dal primo minuto mette in apprensione la retroguardia locale. Di fatti la prima chance è ospite. Ferreira serve Actis Goretta che calcia: la palla finisce sull’esterno della rete a causa della deviazione di Donnarumma. Sul susseguente angolo, Serleti imbecca Fiore che scatta sul primo palo, si gira ma calcia debolmente a lato (6’). I neroazzurri rispondono con la conclusione di D’Anna che, dopo una serie di batti e ribatti, tenta il tiro a volo dal limite: palla alta (9’). Stessa sorte per il tentativo di Gigliotti su assist di Viteritti (10’). Arretrando spesso sulla trequarti per svolgere al meglio quella veste di “regista offensivo” che gli ha cucito addosso, Del Sorbo agisce come assist-man ed effettua un cross invitante per Brogna che non ci crede e non imprime alla palla la forza giusta (13’). Del Sorbo ritorna terminale offensivo al 17’, quando su sponda di petto di Criniti, esplode un bolide che termina ampiamente a lato. E’ questa la fase di predominio dei neroazzurri che sfiorano il vantaggio al 18’. Progressione di “El Diablo” Criniti che si beve con un tunnel Marchio, si avvicina alla porta ed a otto metri, calcia a botta sicura: Puterio compie un gran riflesso e respinge la conclusione con i piedi (18’). Scampato il pericolo, i rennitani esibiscono uno dei tanti schemi su calcio d’angolo studiati dall’allenatore Bruno Trocini. Actis Goretti sguscia dal capannello centrale e Serleti lo serve sui piedi: conclusione di prima che Manzi mura, prima di rinviare (27’). Per spezzare una partita segnata da tale equilibrio è necessario un episodio e questo è quello che avviene al 29’. Sulla punizione di Fiore, la difesa sammaritana rinvia la palla sui piedi di Viteritti che scaglia un missile: miracolo di Zeoli ma sulla respinta il più lesto è Gigliotti che ribatte in rete. Grande esultanza dei biancorossi che festeggiano insieme ai propri tifosi provenienti dalla cittadina ubicata in provincia di Cosenza. La reazione neroazzurra è immediata e non comporta il pareggio solo a causa dell’intervento provvidenziale di Crispino che salva in scivolata l’incornata di Del Sorbo che aveva scavalcato Puterio in uscita (32’). “Goal sfiorato, goal subito”: la legge del calcio non fa sconti e condanna il Gladiator. Gigliotti accelera sulla corsia di destra ed esegue un capovolgimento di fronte per l’accorrente Actis Goretta che, indisturbato, osserva Zeoli in uscita e tenta di beffarlo con un pallonetto: la palla supera il portiere ma lo stesso Actis Goretta ribadisce in rete, vincendo il contrasto su Donnarumma (35’). I neroazzurri del presidente Raffaele D’Anna subiscono il doppio svantaggio e non trovano nei minuti finali della prima frazione la reazione per rientrare in partita.

SECONDO TEMPO. Luigi Squillante è consapevole di giocarsi molto in questa partita e striglia i suoi atleti. Chi s’augura una partenza a razzo dei padroni di casa viene disatteso. Anzi, sono i biancorossi calabresi ad andare ad un passo dal terzo sigillo. Donnarumma perde palla, Actis Goretta ne approfitta ed allarga per Gigliotti che esegue un tiro cross pericoloso: solo spavento per Zeoli che tira un sospiro di sollievo, vedendo il pallone che termina fuori dallo specchio della porta (50’). Capovolgimento di fronte e il Gladiator protesta vivacemente per il dubbio fallo in area di rigore di Crispino che, secondo la panchina neroazzurra, mura con le mani la conclusione ravvicinata di Crispino. L’arbitro è irremovibile nella sua decisione, non giudicando falloso il tocco (51’). Neroazzurri sbilanciati avanti con gli ingressi di De Carolis e Marzullo, ma è il Rende a rendersi maggiormente pericoloso con il passaggio filtrante di Gigliotti per Serleti: diagonale impeccabile di Odierna che salva in corner (52’). Il Gladiator prova in tutti i modi di rientrare in partita ma la retroguardia biancorossa appare granitica e disinnesca ogni chance dei padroni di casa. Per venticinque minuti l’assalto neroazzurro è vivace ma mai a tal punto da penetrare lo scacchiere ospite. Del Sorbo è marcato a vista e non prova mai la conclusione, così i neroazzurri insistono su calcio da fermo. E per la verità il goal che avrebbe accorciato le distanze arriva anche al 77’: su punizione di Marzullo il portiere Puterio perde palla a contatto con De Carolis, la palla viene toccata da Manzi e De Carolis gonfia la rete. L’arbitro interviene per annullare la rete a causa della posizione irregolare di Manzi: grande rimpianto perché De Carolis avrebbe segnato lo stesso senza quel tocco (77’). L’ultima chance per i neroazzurri è la punizione di Marzullo che termina alta (81’). Poco prima del 90′ nuove recriminazioni neroazzurre per la gomitata ai danni di De Carolis che era pronto a segnare e che l’arbitro non ha ritenuto fallosa. Dopo cinque minuti di recupero, la partita si conclude per 0-2, tra i fischi dei tifosi per la pessima prestazione dei neroazzurri. Sportivissimo applauso dei sostenitori locali per il Rende che merita il ruolo di capolista.

Tabellino: GLADIATOR-RENDE = 0-2 (parziali: 0-2; 0-0)

GLADIATOR: Zeoli, Gabbiano (46’ De Carolis), Donnarumma (57’ Olimpo), Gatta, Maraucci, Manzi, Odierna, Brogna, Del Sorbo, D’Anna (53’ Marzullo), Criniti. In panchina: Patella, Lagnena, De Falco, Fontanarosa, Cefariello, Mangiapia. Allenatore: Luigi Squillante

RENDE: Puterio, Viteritti (66’ Manes), Crispino, Boscaglia, Sanzone, Marchio, Gigliotti, Fiore (71’ Benincasa), Ferreira, Actis Goretta (85’ De Pascale), Serleti. In panchina: Falcone, Piromallo, Faraco, Falbo, Formosa, Azzinnaro. Allenatore: Bruno Trocini

RETI: 29’ Gigliotti (R), 35’ Actis Goretta (R)

ARBITRO: Gabriele Cascella della sezione di Bari (assistenti: Francesco Pio Aucello ed Emanuele De Angelis di Roma 2)

NOTE: Ammoniti: Donnarumma, Criniti, De Carolis, Del Sorbo, Manzi (G); Gigliotti (R). Angoli: 6-3. Fuorigioco: 1-4. Recupero: 3 nel primo tempo; 5 nel secondo tempo. Spettatori: 400


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